Itinerari storici e religiosi in Piemonte: una giornata nel Novarese
Via della Libertà a Bellinzago Novarese (archivio Comune di Bellinzago) |
Vi portiamo oggi a scoprire alcuni luoghi storici di Bellinzago Novarese che sono quasi totalmente scomparsi, ma dei quali rimangono ancora delle tracce. Questo è un itinerario storico e religioso, adatto per una gita di un giorno a Novara. Se vi trovate a Novara e dintorni e volete fare una gita domenicale in uno splendido paese medievale, questo è il percorso che abbiamo scelto per voi.
Durante la gita incontreremo anche una delle opere dell'architetto Antonelli, che fa parte dell'itinerario antonelliano.
Partiamo dalle scuole medie e proseguiamo dalla via vescovo Bovio fino all'incrocio con via Ticino, quindi svoltiamo a destra e proseguiamo fino all’incrocio con via della Libertà, chiamata da molti bellinzaghesi "lo Stradone".
Il condominio sull'angolo si chiama condominio Jolly e la statua davanti a esso rappresenta San Grato. Fino al 1825 c'era un oratorio nella zona del condominio dedicato al santo. Questo venne abbattuto per fare spazio alla strada Regia del Sempione. Al posto dell'oratorio vennero costruite le case della famiglia Gavinelli e, attaccate ad esse, una cappelletta. Le case vennero demolite nel 1968 per fare spazio al condominio Jolly. Per qualche anno la cappelletta rimase in piedi insieme all’edificio, ma venne distrutta nel 1972 per farci costruire la statua.
Da lì proseguiamo verso la rotonda, oltre la quale è situato il monumento dei caduti, dedicato ai nostri concittadini che sono morti nella Prima Guerra Mondiale.
Questo è stato trasportato, nel 1933, dalla via Liberio Miglio fino a qui. Ritorniamo sulla rotonda e prendiamo via Santa Maria. Proseguiamo dritti fino alla via Cristoforo Colombo, giriamo a destra e proseguiamo fino all'incrocio con via Don Minzoni. Qui c’è un’altra cappelletta demolita. Questa era dedicata a San Clemente e fu demolita nel 1974. Da qua si riescono a scorgere le rovine di un castello, in cui pare che sia stata imprigionata una regina longobarda.
Adesso proseguiamo verso su, sulla via Don Minzoni. Dopo un minuto circa di questa faticosa salita si riuscirà a scorgere una torre in mattoni un po’ rovinata, l’ultima rimasta di un castello appartenuto ai Visconti. Per tornare al punto di partenza torniamo all'incrocio dove un tempo c’era la cappella di San Clemente e proseguiamo lungo la via Don Minzoni fino all’incrocio con via Matteotti. Qui svoltiamo a sinistra. All’incrocio tra queste vie si possono vedere 4 edifici importanti: due (quello curvo e l’altro con le bandiere) sono gli edifici del Comune, la chiesa è quella di sant’Anna e l’edificio con i portici e il vecchio forno. Proseguiamo lungo via Matteotti fino all'incrocio con via Gramsci e proseguiamo verso destra fino a via della Libertà. Qui si riesce a scorgere la chiesa parrocchiale di San Clemente, progettata da Alessandro Antonelli. Attraversiamo, rispettando i semafori, la via e imbocchiamo la stretta via De Medici. Proseguendo lungo questa via raggiungiamo il piazzale della scuola. Una strada alternativa più corta passa da via Don Minzoni e poi da via Paolo Ardizio. All'incrocio tra quest'ultima e via Gramsci c'è la chiesetta dedicata a Regina Pacis. Qui si svolta a destra e si prosegue in via Gramsci fino a via della Libertà. Qui si attraversa la via e si continua su via De Medici fino al piazzale della scuola.
Commenti
Posta un commento